Senza voler entrare nel merito della questione di come (non) è stata gestita l’emergenza proveniente dalla Cina, c’è un aspetto in particolare che mi ha colpito. Un aspetto che che ha più di un punto in comune con i nostri comportamenti nella sfera professionale.
No, non è qualcosa che ha fatto il governo. Non è nemmeno qualche errore medico o di qualche colletto bianco.
Questa cosa riguarda NOI. O meglio, la nostra incapacità di rimanere razionali di fronte ad una situazione critica.
Eravamo all’inizio, un ragazzo di Taranto residente all’ormai tristemente nota Codogno SE NE FREGA delle prescrizioni e delle indicazioni del ministero della sanità e torna in Puglia dai parenti.
Non in macchina, ma in treno.
Con questo gesto dettato da pura e semplice emotività, questo ragazzo ha creato 3 situazioni critiche:
1 – Potrebbe contagiare i genitori, di sicuro non più giovani come un tempo;
2 – Potrebbe creare il primo grande focolaio del virus al sud;
3 – Viaggiando per 1000 km in treno avrà contagiato decine di persone che hanno proseguito il loro viaggio lungo tutto lo stivale.
Come vedi, cedere all’emotività in situazioni critiche è molto, molto facile.
Succede una cosa molto simile quando decidi di ripensare i tuoi spazi di vita.
Si sa, ristrutturare casa è sempre un’impresa ardua, specie se quest viene portata avanti senza una adeguata pianificazione.
La mancanza di lucidità potrebbe far lievitare la spesa necessaria a dismisura, soprattutto perché parliamo di veramente tanti, tanti soldi.
È questa a mio avviso la situazione nella quale un professionista competente può toglierti dalle sabbie mobili proteggendoti da scelte errate che potrebbero costarti tempo e denaro.
Se non vuoi cedere all’emotività che ti porterà a spendere il doppio per avere la metà, comincia a dare un’occhiata al tutto il materiale che metto online gratis.
Un abbraccio.