Prenditi alcuni minuti di pausa per leggere questo articolo, ti porterà a scoprire tutti i pro e i contro che, di solito, nessuno ha il coraggio di dire ai non addetti ai lavori a proposito del cappotto in polistirolo. Iniziamo!
Prima di ogni cosa, ci tengo a chiarire un concetto: fra un cappotto in polistirolo ed un cappotto in polistirene non esiste alcuna differenza.
Sono semplicemente due modi diversi di chiamare lo stesso materiale.
Questo materiale infatti un polimero dello stirene, un idrocarburo.
Occorre precisare che la natura stessa del materiale, un derivato del petrolio, non rende il polistirene un prodotto ecologicamente valido.
Le emissioni inquinanti nelle fasi di produzione, trasformazione e smaltimento non sono trascurabili.
Tuttavia, ampliando gli orizzonti del nostro ragionamento, possiamo considerare il cappotto isolante realizzato in polistirolo uno dei nostri migliori alleati per il raggiungimento dell’obiettivo del risparmio energetico.
Se consideriamo infatti la disponibilità del materiale, la reperibilità del polistirene sul mercato italiano, i costi tutto sommato ridotti e (soprattutto) il fatto che ormai la maggior parte delle maestranze hanno imparato a padroneggiare questa tipologia di materiale, possiamo considerarlo la soluzione più semplice ed immediata per ridurre drasticamente i nostri consumi energetici.
La durata del cappotto in polistirolo è sicuramente uno degli aspetti fondamentali nella scelta della tipologia di isolamento corretto per efficientare la propria casa.
Isolare termicamente un edificio, infatti, richiede un investimento importante in termini economici, perciò è fondamentale che il cappotto, una volta installato, sia capace di resistere negli anni.
Ad influenzare la durata nel tempo di un cappotto in polistirolo abbiamo due fattori principali: il primo legato alla natura stessa del materiale, il secondo legato alle modalità di posa in opera del cappotto.
Se si rispetta questo, il tuo cappotto è destinato a durare.
Come hai letto all’inizio dell’articolo, il polistirolo (o polistirene) è un polimero derivato dalla stirene, un idrocarburo. E cosa sarebbero gli idrocarburi? Petrolio!
Di conseguenza possiamo dire che il polistirolo non è altro che plastica ad elevate prestazioni termiche. Per questo motivo la sua durata nel tempo è fuori discussione.
Con ogni probabilità, i pannelli di polistirene per cappotto termico sopravvivranno all’estinzione dell’uomo ancora per centinaia di anni, perciò non preoccuparti della durata dei pannelli in polistirolo.
ATTENZIONE!
Negli ultimi due anni diversi tecnici, ingegneri, architetti, geometri ed impresari si sono affacciati al mondo dell’isolamento termico.
Se da un lato questo non può farmi altro che piacere (il Superbonus 110%, al di là delle considerazioni politiche, ha dato una svecchiata al know how del settore, fermo agli anni ’70), dall’altro ha favorito la proliferazione di miti e leggende metropolitane sui sistemi isolanti più diffusi.
Il cappotto in polistirolo non si è salvato.
Molti fra gli addetti ai lavori affermano che i pannelli in polistirene sono destinati a durare fra i 10 e i 12 anni, dopo di che subiscono un decadimento prestazionale fortissimo, che pregiudicherebbe in maniera importante gli aspetti prestazionali dell’edificio.
Niente di più falso.
I pannelli in polistirolo per cappotto non subiscono alterazioni registrabili ed attribuibili all’invecchiamento del materiale.
Non seccano, non si bagnano, non si sgretolano senza una sollecitazione meccanica esterna.
Su questo punto non girerò troppo intorno, non voglio usare convenevoli o mezze parole: se risparmi sulla posa del tuo cappotto termico, il tuo cappotto termico durerà poco.
Tante volte ho sentito amici che, credendosi furbi, hanno risparmiato (secondo loro) cifre ragguardevoli sulla posa in opera del cappotto termico, salvo poi trovarsi pochi anni (o mesi) dopo, a dover effettuare interventi di riparazione o risanamento, questa volta senza badare a spese.
Chi invece non ha avuto i soldi per effettuare le riparazioni, è rimasto con la propria casa danneggiata, e forse resterà così per sempre.
Ti risparmio le foto perché ne conosco alcuni e non mi va di metterli così in prima pagina, ma credo che il messaggio sia chiaro: troppo risparmio significa zero durata del tuo cappotto termico in polistirolo.
Non esiste fattore più determinante per la durata del cappotto in polistirolo di una corretta posa in opera. L’installazione del cappotto termico prevede l’esecuzione di molti passaggi, e tanti di essi sono fortemente discrezionali.
Mi spiego meglio.
Ogni edificio è unico: cambiano le tecnologie, l’epoca di realizzazione, gli interventi manutentivi di cui l’edificio ha beneficiato (o come più spesso accade, ha subito) nel tempo, l’esposizione al sole, al vento e all’inquinamento atmosferico.
Se consideri tutte queste variabili e le infinite combinazioni che da esse derivano, puoi renderti conto che trovare un altro edificio diverso dal tuo, dal quale puoi copiare integralmente l’intervento, è impossibile.
Di conseguenza osservare il tuo edificio con l’occhio dell’esperto non solo è importante, ma potrebbe essere l’unica cosa che conta davvero.
Una valutazione sbagliata nelle opere di preparazione necessarie alla parete PRIMA di installare i pannelli in polistirene ed ecco che ci si trova con cappotti termici in polistirolo scollati dopo pochi anni.
Spesso il risparmio sta proprio lì: meno opere preventive, meno opere di preparazione, meno spese.
Quando chiedi dei preventivi per installare il tuo cappotto in polistirolo e ti sottopongono, come al solito, quotazioni molto al di sotto della soglia di allarme… scappa.
Scappa più lontano che puoi e non richiamarli mai più.
Il preventivo più basso, in edilizia, è sempre il risultato della riduzione delle opere di preparazione, ovvero opere necessarie e fondamentali, ma di cui il committente, non essendo del settore, ignora l’esistenza.
Dietro un prezzaccio si nasconde sempre l’assenza di adeguate operazioni di preparazione delle pareti, l’assenza delle necessarie opere di finitura del cappotto termico.
In altre parole meno tasselli antivento, meno profili metallici di protezione, uso di collanti scadenti etc.
Inutile dirti che spesso queste operazioni disoneste vengono condotte con la compiacenza (per tornaconto personale, per menefreghismo o per semplice ignoranza) di ingegneri, architetti e geometri… quelli che dovrebbero tutelarti.
Per questo motivo è fondamentale, quando si decide di installare un cappotto in polistirolo, scegliere un’impresa, un architetto, un ingegnere o un geometra che sappia quello che sta facendo.
Capire le dinamiche che determinano il costo di un cappotto in polistirolo non è la cosa più semplice del mondo, ma continuando a leggere potrai avere un’idea di prezzo quantomeno affidabile.
Innanzitutto il fattore che più di ogni altro cosa determina il costo di un cappotto in polistirolo è il tipo di parete e di rivestimento sul quale andremo a lavorare.
Come ho scritto nel capitolo precedente, una parete ben preparata è fondamentale per ottenere un cappotto in polistirolo che duri a lungo.
Possiamo trovarci di fronte ad una parete intonacata con superficie liscia, senza grosse imperfezioni.
In questo caso, dopo una pulizia sommaria possiamo già installare il nostro cappotto.
Se invece ci troviamo di fronte a superfici più scabrose e irregolari, oltre alla pulizia potrebbe esser necessario agire sull’intonaco per ridurre le imperfezioni superficiali.
Il motivo è semplice: più è regolare la nostra parete, meglio verrà su il nostro cappotto in polistirolo.
La variabile legata alle modalità di posa può incidere in maniera determinante sul costo del cappotto in polistirolo.
Se invece escludiamo queste variabili, valutando solo il costo del sistema in sé, possiamo dire che si colloca nella categoria dei cappotti economici, dato che siamo fra i 35 ed i 50 Euro al metro quadro.
Costa sicuramente meno di tutti i sistemi che prevedono l’installazione di materiali naturali, ma al contempo non hanno le stesse prestazioni termoacustiche che vantano questi ultimi.
Ora diamo un’occhiata ai sistemi per posare in opera un cappotto in polistirolo, che sono essenzialmente due:
In questo sistema di posa, i pannelli vengono fissati alle pareti con un collante a base cementizia. Questo sistema di posa in opera viene completato da tasselli speciali fissati al cappotto.
ATTENZIONE!
Diciamolo una volta per tutte: la funzione del tassello per cappotto NON è per migliorare l’incollaggio.
Il tassello per cappotto in polistirolo è progettato per:
Questo è sicuramente il metodo più economico per installare un cappotto in polistirolo sulle pareti della propria abitazione.
Questo tipo di posa è completamente diverso dal precedente.
In questo caso infatti abbiamo totale assenza di collanti o malte.
I pannelli di polistirolo vengono fissati sulle pareti installando una sottostruttura a griglia (in genere in PVC, raramente in alluminio) ad incastro, con uno schema di posa del tutto simile alle facciate ventilate dei grattacieli.
È un metodo sicuramente più costoso del precedente, e per posarlo correttamente è consigliabile utilizzare maestranze con un background da serramentisti.
Questo perché gli schemi e le criticità di posa sono molto, molto simili a quelli propri della posa dei serramenti.
La maggiore difficoltà di posa viene ripagata dalla durata nel tempo.
Se da un lato la mancanza di collanti rende più complicata la posa in opera, dall’altra consente di vincere il premio per la durata.
Questo cappotto infatti non teme assolutamente le sabbie del tempo.
Veniamo alla parte più interessante.
Fino ad ora abbiamo parlato di cosa c’è “sotto il cofano” di un sistema isolante in polistirolo, ma qual è l’impatto estetico che avrà il nostro edificio una volta terminati i lavori? Scopriamolo assieme.
Senza dubbio è negli ultimi anni il rivestimento per cappotto termico più utilizzato in Italia.
Fra le caratteristiche principali abbiamo:
La resa estetica di un cappotto termico rivestito con resine silossaniche è quella di un tonachino liscio, raffinato.
A livello prestazionale è probabilmente il rivestimento migliore, anche se il costo ha limitato la diffusione di questo tipo di rivestimento per cappotti termici in polistirolo in Italia.
Questo tipo di rivestimento è:
L’impatto estetico di un cappotto in polistirolo con rivestimento ai silicati è quello di un intonaco rustico, dalla texture incerta, simile ai rivestimenti a calce dei palazzi delle epoche passate.
Questo tipo di rivestimento, a base minerale, è caratterizzato dalla presenza di particelle al nano quarzo, che conferiscono:
La resa estetica di un edificio con rivestimento metilsiliconico è quella di una facciata compatta e liscia.
Sto immaginando la tua faccia sorpresa, mentre pensi al tuo amico ingegnere che ti avrà consigliato il cappotto in polistirolo proprio perché “così ti tiene la casa più fresca in estate”.
Bene, veniamo al sodo: il cappotto termico in polistirene, se non hai un buon impianto di raffrescamento estivo, funziona malissimo.
Se hai letto le ragioni per le quali il cappotto in polistirolo in estate non funziona granché bene, capirai facilmente anche il motivo per cui può creare muffa all’interno della tua casa.
Dato che i pannelli in polistirene in pratica non traspirano, se non abbiamo un sistema o un impianto capace di smaltire l’umidità che noi produciamo, questa comincia a saturarsi.
Di conseguenza, una volta raggiunto il punto di saturazione il vapore tenderà a condensare sulle pareti esterne.
Per evitare la formazione di muffa sulle pareti di casa in seguito all’installazione di un cappotto termico in polistirolo abbiamo due metodi.
Possiamo ricordarci di lasciare i nostri infissi in assetto microventilante.
Oppure possiamo acquistare un impianto di VMC (Ventilazione Meccanica Controllata), che altro non è che un circolatore d’aria.
In quest’ultimo caso, la VMC provvederà autonomamente a rilevare il grado di umidità e, se necessario, attivarsi per smaltirla.
Se stai realizzando una nuova costruzione o se stai pensando di demolire la tua vecchia abitazione per ricostruirla con nuove tecnologie più performanti, il cappotto in polistirolo potrebbe non essere la migliore soluzione per te.
Da alcuni anni infatti esistono delle alternative migliori sotto quasi tutti i punti di vista.
Un esempio che nell’ultimo periodo ha preso piede è sicuramente il mattone in canapa.
Se ti interessa sapere di più su questa tecnologia innovativa, puoi leggere questo articolo: